Museo archeologico di Vathy, Itaca

Contesto storico

Il Museo archeologico di Vathy a Itaca ospita reperti provenienti dalla parte meridionale dell’isola e alcuni dalla parte settentrionale. L’edificio del Museo è stato costruito negli anni ’60 secondo gli standard architettonici del tempo. I reperti dal periodo miceneo a quello romano sono esposti nella hall e in tre sale.

Χάλκινος αίγαγρος συμφυής με σωληνωτή προχοή, αρχικά τμήμα κάποιου χάλκινου σκεύους. Χρονολογείται στην ύστερη Πρωτοκορινθιακή περίοδο (650 – 630 π.Χ.). Αριθμ. Ευρετηρίου ΜΙ 893
Χάλκινος αίγαγρος συμφυής με σωληνωτή προχοή, αρχικά τμήμα κάποιου χάλκινου σκεύους. Χρονολογείται στην ύστερη Πρωτοκορινθιακή περίοδο (650 – 630 π.Χ.). Αριθμ. Ευρετηρίου ΜΙ 89. © Υπουργείο Πολιτισμού και Αθλητισμού

Descrizione

La hall del Museo ospita lapidi sepolcrali.

Nella prima sala si trovano reperti dal periodo protogeometrico e geometrico (1000 – 700 a.C.) principalmente vasi di argilla, , di cui un gruppo significativo proviene anche da un laboratorio locale, nonché oggetti di rame e di avorio che sono accessori o offerte (ex-voto).

Nella seconda sala sono esposti reperti risalenti al VII secolo a.C. Fra questi vasi di argilla di laboratori locali e stranieri e diversi vasi cerimoniali ornati.

Nella vetrina orizzontale sono esposti i frammenti di una caraffa locale del VII  sec. a.C., su cui è raffigurata la più antica iscrizione nota,  con riferimenti alle istituzioni dell’Amicizia e dell’Ospitalità. Questa iscrizione è in versi in esametro dattilico, il verso dei poemi omerici.

Nella terza sala sono esposti reperti provenienti da diverse epoche e luoghi. Pochi reperti provengono dalla parte settentrionale dell’isola, e sono stati trovati in scavi nel tardo XIX secolo inizi del XX secolo. Fra questi spicca un minuscolo busto in bronzo di un uomo barbuto con un cappello conico, associato a Odisseo e un’iscrizione del VI secolo a.C in scrittura bustrofedica, in cui sono citati i nomi delle dee Atena ed Era.

Interessante è anche la collezione di statuette di terracotta, le offerte votive del santuario delle Ninfe di Marmarospilia e le monete di rame di Itaca, sulle quali si distinguono la sagoma di Odisseo e la scritta “ITHAKON”. Inoltre, nella terza sala del Museo troviamo un busto romano in marmo di un periodo antico, di dimensioni naturali ritrovato a Vathy.

Χάλκινη μικρογραφική προτομή του Οδυσσέα. Βρέθηκε στις αποθήκες του Εθνικού Αρχαιολογικού Μουσείου, με την ένδειξη ‘Σπήλαιο Λοΐζου’. Χρονολογείται στην ελληνιστική περίοδο. Αριθμ. Ευρετηρίου ΜΙ 814 ©Υπουργείο Πολιτισμού και Αθλητισμού

Museo navale-del folklore di Itaca

Contesto storico

Il Museo navale e del folklore di Itaca ha aperto i battenti nel 1997 con una ricca collezione di oggetti, offerta degli abitanti dell’isola per preservare il loro patrimonio culturale.

È ospitato nell’area della vecchia centrale elettrica, donatα da G.K. Drakoulis, che operò dal 1923 al 1967 e forniva elettricità a Vathy e Perachori.

Descrizione

Al piano terra sono esposti documenti della secolare storia navale di Itaca (fotografie/dipinti di navi di armatori itacesi, strumenti nautici e uniformi, documenti della Scuola navale commerciale Stathatos, ecc.).

 

Presenta anche attrezzi autentici relativi a varie occupazioni degli abitanti, piccoli oggetti di arte ecclesiastica, copie di costumi locali, attrezzature agricole, strumenti musicali, ricami, ecc. Inoltre, al piano terra c’è una ricca collezione di grammofoni, donazione di N. Raftopoulos, un abitante di Itaca emigrato in Australia.

Al 1o piano con mobili autentici, oggetti di uso quotidiano, abiti e gioielli sono stati riprodotti esempi di abitazioni, catturando così la stratificazione sociale dell’isola.  Altri oggetti esposti al 1o piano sono l’attrezzatura tessile (telaio completo ecc.), la collezione di dipinti della Galleria municipale e la collezione di calcografie di J.H.W. TISCHBREIN con immagini omeriche, che è un’offerta del Centro studi dell’Odissea.

A seguito della ridistribuzione degli spazi e degli oggetti esposti nel 2012, il Museo è classificato come uno dei migliori musei del folclore in Grecia e offre ai suoi visitatori un “bel viaggio” nella vita quotidiana di Itaca dal XVIII  fino alla metà del XX secolo, riservando un’esperienza molto interessante.

Collezione archeologica di Stavros

Contesto storico

La Collezione archeologica di Stavros comprende reperti provenienti dall’area attorno a Stavros.

L’edificio, costruito negli anni ’30 sulla collina di Pilikata, è piccolo, con una sola sala espositiva.

© delas photography

Descrizione

I reperti qui esposti risalgono alla prima età del bronzo (III millennio a.C.) fino all’epoca romana. Provengono da quattro località dell’isola: la collina di Pilikata, dove si trova anche l’edificio della Collezione, il paese di Stavros, la grotta di Loizos e Tris Lagades.

Il Museo ospita vasi di terracotta e strumenti in pietra dell’insediamento della prima età del bronzo a Pilikata, vasi di terracotta dell’insediamento miceneo di Tris Lagades e suppellettili di tombe classiche ed ellenistiche dal paese di Stavros .

Nella grotta di Loizos sono stati trovati reperti significativi, di epoca micenea e romana. I reperti sono molti, ma quelli che colpiscono sono i frammenti di tripodi in bronzo del periodo geometrico con decorazioni elaborate, e il frammento di maschera ellenistica, su cui è incisa la scritta “EFCHIN ODYSSEI”.

 

Il riferimento a Odisseo è una testimonianza del fatto che venisse venerato in quella particolare grotta e per estensione a Itaca, mentre i reperti dei tripodi di bronzo rimandano direttamente all’Odissea omerica, secondo la quale i Feaci donarono a Odisseo 13 tripodi di bronzo (Odissea, Libro XIII,13,135- 6, 217-8 e Libro VIII,110-117).

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